11 luglio
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13 luglio
14 luglio
La discesa dal passo Nigra, un po' più tortuosa ci porta in costa alla Valle Isarco. La strada stretta un discreto traffico e la presenza di un pullman di linea rallentano la nostra marcia.
Finalmente ferie!
Complice il caldo fuori dalla norma di questo periodo, una settimana di riposo sarà davvero corroborante.
Si torna in Trentino, sempre Vigo di Fassa (S. Giovanni per l'esattezza, piccola frazione sulla statale); questa volta ci aggreghiamo a Valeria e Fabio, nostri amici camminatori, e soggiorneremo presso l'Hotel Millennium, albergo tipicamente in stile ladino.
Come abitudine da alcuni anni, io parto in moto mentre Flavia viaggerà in macchina con tutti i bagagli.
Partenza all'alba, attorno alle ore quattro,
e nel giro di una ventina di minuti, dalla Rivoltana entro direttamente nella A35 BreBeMi.
A Brescia, appena uscito dallo svincolo mi accorgo che qualcosa non va sulla moto: scoda sul posteriore. Pensavo ad una foratura ma il controllo non da alcun esito, la gomma è perfettamente in pressione ma il problema sussiste.
Procedo ma sarà un viaggio fatto con molta cautela.
Risalgo brevemente la Valle del Galza fino al Colle di S. Eusebio;
le "Coste", desertiche vista l'ora, mi portano nei pressi del lago di Idro, da dove, dietro le montagne, spunta il sole.
Costeggiando per intero il bacino lacustre, nei pressi di Storo, volto verso la Val di Ledro.
Presso il passo Ampola, mi fermo per un breve riposo.
ed a Castello di Tesino imbocco la SP 79 verso il Passo Brocon.
Arrivato in cima, finalmente posso fermarmi al Bar Albergo per un caffè ed una buona fetta di strudel...
Complice il caldo fuori dalla norma di questo periodo, una settimana di riposo sarà davvero corroborante.
Si torna in Trentino, sempre Vigo di Fassa (S. Giovanni per l'esattezza, piccola frazione sulla statale); questa volta ci aggreghiamo a Valeria e Fabio, nostri amici camminatori, e soggiorneremo presso l'Hotel Millennium, albergo tipicamente in stile ladino.
Come abitudine da alcuni anni, io parto in moto mentre Flavia viaggerà in macchina con tutti i bagagli.
e nel giro di una ventina di minuti, dalla Rivoltana entro direttamente nella A35 BreBeMi.
A Brescia, appena uscito dallo svincolo mi accorgo che qualcosa non va sulla moto: scoda sul posteriore. Pensavo ad una foratura ma il controllo non da alcun esito, la gomma è perfettamente in pressione ma il problema sussiste.
Procedo ma sarà un viaggio fatto con molta cautela.
Risalgo brevemente la Valle del Galza fino al Colle di S. Eusebio;
Presso il passo Ampola, mi fermo per un breve riposo.
Terminata la valle ecco il lungo tunnel verso Riva del Garda.
Si risale nuovamente verso Nago in direzione Rovereto, superando il non elevato Passo S. Giovanni.
Si risale nuovamente verso Nago in direzione Rovereto, superando il non elevato Passo S. Giovanni.
Dopo Mori, ecco Rovereto che attraverso tramite la SS 12 dell'Abetone e del Brennero.
Pochi chilometri e da Calliano si dirama la provinciale verso Altopiano di Folgaria al termine del quale valico il Passo Sommo
Sosta caffè che purtroppo salta per la chiusura dello chalet.
Rimontato in sella, dopo poca strada, a Carbonare, volto a sinistra verso la Valsugana.
Supero il Valico della Fricca,
quindi nei pressi di Caldonazzo entro in Valsugana.
La strada è molto scorrevole, il caldo della valle si fa sentire; esco a Strigno sulla SP 78 in direzione dell'Altopiano del Tesino.
Supero il Passo Forcella,
Rimontato in sella, dopo poca strada, a Carbonare, volto a sinistra verso la Valsugana.
Supero il Valico della Fricca,
La strada è molto scorrevole, il caldo della valle si fa sentire; esco a Strigno sulla SP 78 in direzione dell'Altopiano del Tesino.
Supero il Passo Forcella,
Arrivato in cima, finalmente posso fermarmi al Bar Albergo per un caffè ed una buona fetta di strudel...
La discesa conduce a Canal S. Bovo. In paese imbocco la vecchia strada (ora sostituita con un moderno e veloce tunnel) verso la Valle di Primiero, scollinando sul Passo Gobbera.
A Mezzano incrocio la SS 50 del Grappa e del Passo Rolle.
Non manca molto alla meta finale, la stanchezza comincia a farsi sentire anche a causa della tensione per la guida su un mezzo non perfettamente a posto.
Manca solo la salita a S. Martino di Castrozza e successivamente al Passo Rolle.
Ridiscendo fino a Predazzo con un occhio all'orologio: conto di riuscire ad arrivare a Moena, dal meccanico che l'anno passato mi sostituì i pneumatici, in orario.
Purtroppo per 10 minuti di ritardo, trovo l'officina chiusa...
Pochi chilometri ancora ed eccomi finalmente arrivato.
Mi incontro con Valeria e Fabio, mia moglie è ancora per strada: mi sistemo in hotel, un paio di panini ed una birra e all'arrivo di Flavia comincia la vacanza.
Malgrado i molti chilometri con la moto non in perfette condizioni, il viaggio è andato bene senza ulteriori intoppi; contattato il mio meccanico di fiducia, dietro suo consiglio, il lunedì successivo porterò la moto presso il concessionario/officina Honda di Bolzano.
- Tragitto: Km. 397
- Valichi: Colle S.Eusebio (BS) mt. 574 GPS
Passo Rolle (TN) mt. 1.984 GPS
- Colazione: Albergo Passo Brocon - Loc. Passo Brocon Castello Tesino (TN) GPS
- Cena e pernottamento: Hotel Millennium - Vigo di Fassa (TN) GPS
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12 luglio
Con la moto in non buone condizioni, optiamo per un giro in automobile fino a Merano.
Prima tappa a Moena per qualche commissione,
poi attraversando per intero la Val di Fiemme, presso il Passo San Lugano inizia la discesa verso il casello autostradale di Ora. Il tragitto autostradale è estremamente veloce e non appena entrati nella superstrada per Merano, ci fermiamo in un'area di servizio per il rabbocco di metano; sulla collina retrostante svetta il castello sede del "Messner Mountain Museum Firmian".
Arrivati all'ora di pranzo a Merano, la scelta non può cadere che sul Braugarten della Birreria Forst.
Posteggiata la macchina, attraversiamo il ponte sulla statale che ci porta al giardino.
Il giardino è già discretamente affollato, ma l'organizzazione del personale ci permette di ordinare e di pranzare abbastanza velocemente: due birre medie, tre knödel assortiti per Flavia, arrosto di maiale con due knödel, insalata di cavolo cappuccio con straccetti di speck per me.
Pur essendo un locale puramente turistico, la qualità del cibo è assolutamente valida.
Ben sazi e soddisfatti per il pranzo, mentre il flusso di turisti continua ad arrivare, rientriamo in Merano per una breve passeggiata sotto un sole davvero cocente.
Prima tappa a Moena per qualche commissione,
poi attraversando per intero la Val di Fiemme, presso il Passo San Lugano inizia la discesa verso il casello autostradale di Ora. Il tragitto autostradale è estremamente veloce e non appena entrati nella superstrada per Merano, ci fermiamo in un'area di servizio per il rabbocco di metano; sulla collina retrostante svetta il castello sede del "Messner Mountain Museum Firmian".
Arrivati all'ora di pranzo a Merano, la scelta non può cadere che sul Braugarten della Birreria Forst.
Posteggiata la macchina, attraversiamo il ponte sulla statale che ci porta al giardino.
Il giardino è già discretamente affollato, ma l'organizzazione del personale ci permette di ordinare e di pranzare abbastanza velocemente: due birre medie, tre knödel assortiti per Flavia, arrosto di maiale con due knödel, insalata di cavolo cappuccio con straccetti di speck per me.
Ben sazi e soddisfatti per il pranzo, mentre il flusso di turisti continua ad arrivare, rientriamo in Merano per una breve passeggiata sotto un sole davvero cocente.
Si ritorna verso l'albergo, percorso inverso fino a Bolzano poi un breve tratto della statale del Brennero, quindi si devia per la Val d'Ega.
Poco prima del Passo Costalunga, visita d'obbligo per il lago di Carezza, purtroppo ancora molto basso di livello.
Ritornati in strada, raggiunto il Passo Costalunga,Poco prima del Passo Costalunga, visita d'obbligo per il lago di Carezza, purtroppo ancora molto basso di livello.
dopo pochi chilometri raggiungiamo Vigo di Fassa.
In serata giretto a Canazei.
Domattina porterò la moto dal meccanico a Bolzano, confidando in una veloce risoluzione del problema.
- Tragitto: Km. 172 (in automobile)
- Valichi: Passo San Lugano/St. Lugan (TN - BZ) mt. 1.097 GPS
Passo di Costalunga/Karerpass (BZ - TN) mt. 1.752 GPS
Passo di Costalunga/Karerpass (BZ - TN) mt. 1.752 GPS
- Colazione: Central Bar - Moena (TN) GPS
- Pranzoo: Braugarten Birreria Forst - Lagundo/Algund (BZ) GPS
- Cena e pernottamento: Hotel Millennium - Vigo di Fassa (TN) GPS
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13 luglio
E' lunedì. Io in moto e Flavia in macchina partiamo di primo mattino in direzione Bolzano per portare la mia due ruote presso l'officina Honda MotoSpeed per verificare il problema subentrato durante il viaggio di andata.
L'andatura è molto tranquilla, la moto purtroppo ha evidenti problemi di ciclistica.
In officina il meccanico appura che il cuscinetto della ruota posteriore è danneggiato.
Lascio la moto in officina pregandoli di ripararla il prima possibile.
Approfittiamo dell'occasione di trovarci a Bolzano per andare a visitare lo zio di Flavia, novantadue anni portati alla grandissima, e sua figlia.
Tra una chiacchiera e l'altra si fa ora di pranzo. Ci fermiamo a pranzare da loro mentre nel frattempo la tanto attesa telefonata dell'officina arriva: la moto è pronta!
Nel primo pomeriggio ci congediamo e passiamo a ritirare la moto.
Ripercorriamo il medesimo percorso dell'andata, ci fermiamo al Passo Costalunga,
ed in breve rientriamo in albergo.
Ci dedichiamo a qualche commissione, pronti per la giornata successiva, vero inizio delle vacanze su due ruote.
Google Maps (automobile e moto)
- Tragitto: Km. 83
- Cena e pernottamento: Hotel Millennium - Vigo di Fassa (TN) GPS
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14 luglio
Finalmente in sella!
Risolti i problemi meccanici si parte per il primo giro in moto.
Partenza poco dopo colazione in direzione del Passo di Costalunga che raggiungiamo dopo una decina di minuti dalla partenza,
superato il quale, dopo un paio di curve teniamo la destra del bivio in direzione Passo Nigra e Val di Tires.
La discesa dal passo Nigra, un po' più tortuosa ci porta in costa alla Valle Isarco. La strada stretta un discreto traffico e la presenza di un pullman di linea rallentano la nostra marcia.
Raggiunto Fiè allo Sciliar, anche per fare defluire il traffico, ci prendiamo una pausa caffè più strudel!
Spogliati dei leggeri pile indossati alla partenza, rimontiamo in sella, attraversando i centri di Siusi e Castelrotto fino al Passo Pinei, uno dei pochi ancora non scalati. La strada per il passo non è per niente impegnativa, larga e molto lineare.
La discesa verso la Val Gardena è alla stessa maniera molto agevole. Nei pressi di Ortisei, ritorniamo verso la valle dell'Isarco, rimanendo sul lato orientale rispetto al fiume.
Poco dopo il casello autostradale di Chiusa, nuova deviazione per la valle di Funes per l'ascesa al Passo delle Erbe.
La salita è particolarmente lunga (25 chilometri circa) ma il percorso, vario e molto fluido, permette una guida piacevole ed un arrivo alla cima in breve tempo.
Si è fatto mezzodì; sostiamo per il pranzo al Rifugio Ütia de Börz sul passo, con vista sul maestoso Sass de Putia.
La salita è particolarmente lunga (25 chilometri circa) ma il percorso, vario e molto fluido, permette una guida piacevole ed un arrivo alla cima in breve tempo.
Si è fatto mezzodì; sostiamo per il pranzo al Rifugio Ütia de Börz sul passo, con vista sul maestoso Sass de Putia.
Zuppa di orzo per Flavia, io omelette ai mirtilli, due calici di squisito Blauburgunder, il nostro pranzo: Si ridiscende verso la SS244 di Val Badia che incrociamo a San Martino in Badia.
La scorrevolezza della statale ci permette di percorrere i 18 chilometri che ci separano da Corvara in breve tempo.
Da Corvara, in direzione Colfosco, parte l'ascesa per il Passo Gardena, tratto facente parte del "Sellaronda". Prima però un rabbocco al serbatoio della moto.
La salita al passo, pur avendo parecchi tornanti, non è particolarmente gravosa.
La discesa verso la Val Gardena risulta ancora più rettilinea;
e nei pressi di Pian di Gralba, al bivio, saliamo in direzione Passo Sella.
Gli ultimi tortuosi chilometri ci portano in valle per il rientro in albergo.
Un nuovo tragitto passando per l'altipiano di Sciliar, il Passo delle Erbe sempre affascinante, il Gardena ed il panoramico Passo Sella: primo giro in moto ok!!!
- Tragitto: Km. 189
- Valichi: Passo di Costalunga/Karerpass (TN - BZ) mt. 1.752 GPS
Passo Nigra/Nigerpass (BZ) mt. 1.690 GPS
Passo Pinei/Panider Sattel (BZ) mt. 1.437 GPS
Passo delle Erbe/Würzjoch (BZ) mt. 1.987 GPS
Passo Gardena/Grödner Joch (BZ) mt. 2.121 GPS
Passo Sella/Sellajoch (BZ - TN) mt. 2.240 GPS
- Colazione: Caffè Bar Flora - Fiè allo Sciliar/Völs am Schlern (BZ) GPS
- Pranzo: Rifugio Ütia de Börz - Passo delle Erbe-San Martino in Badia/Würzjoch-Sankt Martin in Thurn (BZ) GPS
- Cena e pernottamento: Hotel Millennium - Vigo di Fassa (TN) GPS
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15 luglio
Il giro odierno ci farà scendere fino in provincia di Treviso sulla Cima Grappa.
Si parte come sempre di buon mattino, dopo l'abbondante colazione dell'albergo attraversando il breve tratto di Valle di Fassa e buona parte di quella di Fiemme,
fino a poco prima di Cavalese, per l'esattezza a Molina, per scalare il passo Manghen che ci porterà direttamente in Valsugana.
La strada stretta si snoda attraverso boschi fino agli ultimi tornanti molto stretti in prossimità del valico.
Il Manghen, classico scollinamento a schiena d'asino con poca vegetazione ed una piattaforma in cemento come eliporto.
Al termine della discesa, siamo in Valsugana, per l'esattezza a Castelnuovo.
Una rapida sosta per una breve colazione (Flavia caffè, io tè a causa di una indisposizione la sera precedente) e poi via sulla calda e veloce statale della Valsugana.
Mi accorgo di avere un fastidio alla manica sinistra della giacca pertanto mi fermo in una piazzola a verificare. dalla giacca fuoriesce un insetto, presumibilmente una vespa, che fa a tempo a pungermi in due punti. Dato che avevo avuto un precedente simile con un ampio gonfiore al braccio, cerco una farmacia che trovo ad Arsiè; fortunatamente le mie precauzioni risultano eccessive: nessun problema.
Ritornati nuovamente sulla statale, dopo pochi chilometri, dopo una rotonda nei pressi di Seren del Grappa, imbocchiamo la SP 148 Cadorna che ci porterà diritti fino alla cima del Monte Grappa.
Percorso non troppo largo, subito dopo i primi tornanti il tragitto è fondamentalmente più lineare con un asfalto in certi tratti non perfetto. Più si sale e più le nuvole si avvicinano fino a creare una densa foschia in cima.
Ridiscendo da Flavia, che mi aspettava al Rifugio Bassano, per il pranzo. Due panini e acqua per non appesantirci troppo.
Ripartiamo, ripetendo all'inverso lo stesso percorso fino alla fine della discesa.
Tornati in statale ci dirigiamo verso l'Agordino, passando da Feltre, per il rientro alla sede.
Nella zona di Agordo la strada comincia lievemente a salire; A Falcade la pendenza si fa maggiore e poco dopo una serie di tornanti ci porta sul pianoro del Passo San Pellegrino.
quindi la tratta in leggera discesa e priva di curve lente fino a Moena.
Mancano poco più di 5 chilometri all'albergo: la gita è terminata con soddisfazione; gli scenari del Grappa non sono certo quelli dolomitici, ed in più la nebbia, non ci ha permesso di gustare pienamente i panorami della zona ma il Manghen e l'Agordino sono stati sicuramente molto piacevoli da percorrere.
- Valichi: Passo Manghen (TN ) mt. 2.042 GPS
Cima Grappa (BL - VI - TV) mt. 1.775 GPS
Passo S. Pellegrino (TN) mt. 1.918 GPS
- Colazione: Bar Chin - Castelnuovo (TN) GPS
- Pranzo: Rifugio Bassano - Cima Grappa - Crespano del Grappa (TV) GPS
- Cena e pernottamento: Hotel Millennium - Vigo di Fassa (TN) GPS
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16 luglio
Il programma della giornata prevede il trasferimento sempre in quota fino alle Tre Cime di Lavaredo.
Il meteo non è dei migliori; pur essendo essenzialmente soleggiato, parecchie nubi si stagliano sulle vette.
La partenza è come sempre di buon mattino dopo la colazione in albergo: direzione nord verso Canazei per l'ascesa al Pordoi, primo dei grandi passi dolomitici di giornata.
La ripida discesa ci conduce ad Arabba,
per proseguire verso Livinallongo del Col di Lana nella valle del Cordevole su un tratto abbastanza rettilineo ed in falsopiano.
La strada comincia ad avere pendenze significative; alcuni lavori stradali rallentano brevemente la nostra marcia: siamo ormai nelle vicinanze del Passo Falzarego.
Arrivati in cima, si intravede poco sopra il Passo Valparola e la funivia del Lagazuoi con le cabine immerse nelle nubi. Ne approfittiamo per una breve colazione al bar del passo.
Dal Falzarego, si scende agevolmente verso Cortina, la "regina delle Dolomiti", fortunatamente ancora poco trafficata.
Rimanendo sulla Statale 48 delle Dolomiti, lambendo il lato sud del monte Cristallo fino al passo Tre Croci,
fino ad arrivare al bivio che ci porterà a costeggiare le rive del lago di Misurina,
terminato il quale, si sale verso destra sulla strada che porta ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo.
La strada con pedaggio misura 7 chilometri intensi, ripidi con tornanti stretti fino agli ampi parcheggi creati per accogliere i turisti.
Pranziamo al Rifugio Auronzo, con vista sui monti (peccato per le nuvole),
ed al termine, ben sazi, inforchiamo nuovamente la moto per il rientro.
Al termine della discesa di Lavaredo risaliamo verso nord fino alla diramazione della SS 51 Alemagna per rientrare, a nord del Cristallo verso Cortina, superando il Passo Cimabanche.
Attaversata Cortina, ci indirizziamo nuovamente sulla strada che porta al Falzarego, fino a Pocol da dove si dirama la strada verso uno dei nostri passi preferiti: il Giau!
La cima è parecchio affollata di turisti, ciclisti e motociclisti; un paio di foto,
e considerato l'aumento della nuvolosità rimontiamo subito in sella verso Colle Santa Lucia, attraversato il quale, sostiamo per una foto sul "Belvedere" che da sulle vallate sottostanti, mentre il cielo si fa più scuro e qualche goccia di pioggia comincia a cadere.
Vorremmo fermarci qualche attimo in più ma le condizioni atmosferiche ci consigliano di riprendere la strada al più presto.
Proseguiamo celermente con l'incubo pioggia, che si materializza sui tornanti del passo Fedaia.
Il tunnel aperto che corre al fianco del lago, attenua brevemente il problema pioggia, ma la speranza di un miglioramento purtroppo decade, con un aumento delle precipitazioni.
Poco prima di Canazei, ci fermiamo per indossare almeno il giubbotto anti-acqua; ormai siamo abbastanza inzuppati e completiamo gli ultimi chilometri con il cielo che piano piano si rasserena.
In albergo doccia, un po' di relax e alla sera, con Valeria e Fabio, ci rechiamo a Moena per assistere allo spettacolo delle lanterne cinesi.
Bel giro, paesaggi sempre incantevoli, le Tre Cime ogni volta emozionanti; peccato per la coda piovosa finale.
Domani è l'ultimo giorno e poi la prima tranche di vacanze terminerà.
- Tragitto: Km. 201
Passo Tre Croci (BL) mt. 1.809 GPS
Tre Cime di Lavaredo/Drei Zinnen (BL - BZ)) mt. 2.333 GPS
Passo Cimabanche (BL) mt. 1.529 GPS
Passo Giau (BL) mt. 2.236 GPS
Passo Fedaia (BL) mt. 2.057 GPS
- Colazione: Bar Bazar Passo Falzarego - Passo Falzarego (BL) GPS
- Pranzo: Rifugio Auronzo - Tre Cime di Lavaredo - Auronzo di Cadore (BL) GPS
- Cena e pernottamento: Hotel Millennium - Vigo di Fassa (TN) GPS
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17 luglio
Ultimo giorno pieno: oggi Sellaronda, pochi ma intensi i chilometri totali più escursione in funivia sul Sass Pordoi.
Appuntamento con Valeria e Fabio (loro in macchina) in tarda mattinata sul Pordoi.
Io e Flo, dopo la solita bella colazione, partiamo per percorrere i quattro passi in senso orario lasciando ovviamente per ultimo il Pordoi.
Dopo la giornata di ieri, culminata con il violento acquazzone pomeridiano, oggi il tempo volge decisamente a favore nostro.
Si sale da Canazei verso il Sella, primo passo di giornata dove sostiamo per qualche foto.
Si scende fino al bivio di Pian di Gralba per risalire immediatamente verso il Passo Gardena.
Senza sosta, affrontiamo i ripidi tornanti verso Colfosco e successivamente Corvara, in Val Badia.
Siamo già a metà tragitto; segue il passo Campolongo, un lungo falsopiano e forse il meno affascinante dei quattro.
Nessuna sosta anche in questo, si prosegue fino alla sottostante Arabba da dove inizia l'ascesa al Pordoi.
L'impianto è abbastanza impressionante: un'unica tratta senza piloni di sostegno, 4 soli minuti per passare dai 2.239 del passo ai 2.950 del Sass con una cabina da 65 posti.
Ci posizioniamo su lato della cabina per poter scattare alcune foto durante la salita.
In cima, la lunga balaustra con panorama mozzafiato sulla strada del Pordoi da una parte e della Valdi Fassa dall'altra.
Particolari gli uccelli simili a piccoli corvi che, come i piccioni in Piazza Duomo, attendono cibo dai turisti.
Verso l'interno, il paesaggio brullo, quasi lunare, ma estremamente affascinante, con un palcoscenico di alte vette a fare da contorno.
Riprendiamo la funivia per ridiscendere a valle, accompagnati dallo squisito profumo di spezzatino del Rifugio Anna,
ed all'arrivo, completiamo l'ultima tratta, dandoci appuntamento al parcheggio di fronte alla funivia Belvedere di Canazei.
Al parcheggio di Canazei, lasciamo i nostri mezzi e ci incamminiamo verso il paese.
Presso il Bar Ladin, ci fermiamo per un breve pranzo-spuntino, terminato il quale facciamo ritorno verso il posteggio dove recuperiamo la moto, salutiamo Valeria e Fabio che prenderanno la funivia mentre noi facciamo ritorno in hotel
IL Sellaronda: un classico dolomitico sempre entusiasmante!
- Tragitto: Km. 86
Passo Campolongo/Campolongo-Pass (BZ - BL) mt. 1.875 GPS
Passo Pordoi (TN - BL) mt. 2.239 GPS
- Colazione: Bar Funivia Pordoi - Passo Pordoi (TN - BL) GPS
- Pranzo: Bar Gelateria Ladin - Canazei (TN) GPS
- Cena e pernottamento: Hotel Millennium - Vigo di Fassa (TN) GPS
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18 luglio
Siamo all'epilogo: si rientra. Quest'anno voglio proprio fare il lato trentino dello Stelvio.
La giornata promette davvero bene; nessuna nuvola all'orizzonte.
Dopo colazione, saluto Flo, i nostri amici e la simpatica proprietaria dell'hotel, inforco la moto già col serbatoio pieno e attraversando la S.S. 48 delle Dolomiti, imbocco la S.S. 241 di Val d'Ega e Passo di Costalunga proprio di fronte all'albergo.
Arrivato a Bolzano imbocco la veloce superstrada che mi conduce a Merano ed alla Val Venosta. In valle, il traffico, pur non intenso, rallenta comunque il mio andare; i 40 e passa chilometri prima del bivio per lo Stelvio, risultano abbastanza lunghi pur in un contesto ambientale sempre splendido.
A Spondigna, la rotonda che immette sul tratto della SS 38 che porta ai 49 tornanti del lato trentino del Passo dello Stelvio.
Poco dopo Trafoi inizia il vero tratto duro della salita mentre dalla boscaglia dei primo tornanti si passa alla mancanza quasi totale di vegetazione della vetta.
Al 12° tornante prima del passo staziona un fotografo che vende le sue foto online in alta risoluzione: ecco il nostro "incontro" fotografico!
Poco dopo, arrivato in cima al passo, ancora poco affollato, mi fermo per dare mie notizie a Flavia e per bere un caffè.
La discesa, presa con le dovute cautele specie nel tratto delle corte ma insidiose gallerie, mi porta valle nell'abitato di Bormio. Qui la temperatura che fino a poco prima era apprezzabile si fa decisamente più fastidiosa.
Passo agevolmente la lunga galleria costruite dopo l'alluvione della Valtellina del 1987, quindi attraverso l'abitato di Tirano e poco prima di Sondrio mi fermo nuovamente per il rifornimento del carburante.
Dopo Sondrio, scavalcata velocemente dalla sua tangenziale, Morbegno, Colico quindi le gallerie della SS 36 del Lago di Como e dello Spluga.
Poco prima di Lecco, sosta forzata all'autogrill a causa di forti dolori cervicali dovuti presumibilmente alla postura ed alla stanchezza del viaggio.
Ripresomi un poco, inforco nuovamente la moto per gli ultimi 70 chilometri da fare tutti in un fiato. Ormai non manca molto, il tratto da Lecco alla Tangenziale mi è molto familiare; gli ultimi chilometri in Tangenziale sono nuovamente duri per il riacutizzarsi dei dolori, ma ormai la meta è molto vicina e nel primo pomeriggio arrivo finalmente a casa.
Lo Stelvio trentino davvero impressionante ma molto affascinante, unico neo quel po' di sofferenza fisica specie sui tratti veloci.
- Tragitto: Km. 358
Passo dello Stelvio/Stilfser Joch (BZ - SO) mt. 2.758 GPS
- Colazione: Bar Albergo Genziana - Passo dello Stelvio - Bormio (SO) GPS
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In conclusione:
- vacanza trascorsa molto bene malgrado l'intoppo meccanico iniziale;
- vacanza trascorsa molto bene malgrado l'intoppo meccanico iniziale;
- visitato e rivisitato luoghi incantevoli;
- la macchina anche quest'anno è stata assolutamente d'aiuto;
- la compagnia piacevole;
- la macchina anche quest'anno è stata assolutamente d'aiuto;
- la compagnia piacevole;
- hotel sicuramente consigliabile.
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