Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo. - Lao Tzu ...se poi è un passo alpino, meglio! - Pao

domenica 31 luglio 2011

31 luglio 2011 - Culmine, San Marco e traversata del Lario - Km. 272

Gita di gruppo con pranzo al Crott del Pepott e traghettamento fino a Bellagio.
Partiamo dall'area di servizio Gobba direzione Nord della Tangenziale Est.
Appena completato il gruppo si parte ed in fila indiana arriviamo fino all'uscita di Carnate; abbiamo deciso di salire verso il lecchese dalla parte di Imbersago e passando per Cisano e Calolziocorte.
A Lecco, saliamo attraverso la vecchia strada ed arrivati al Colle di Balisio e per l'esattezza al bivio per Barzio/Moggio facciamo una breve pausa caffè.



Saliamo verso Moggio, su strade percorse già parecchie volte per salire fino alla Culmine,



Scesi dalla Culmine entriamo in Val Taleggio con il suo caratteristico orrido,


per sbucare infine a San Giovanni Bianco in Val Brembana.
Risaliamo la valle fino al Passo S. Marco dove ci fermiamo per una breve pausa... anche fisiologica!




A Morbegno, ricompattiamo il gruppo, pausa sigaretta, una telefonata a chi ci aspetta al Crot per dare la nostra posizione,


e visto l'orario, riprendiamo in breve la marcia.
Arrivati a Colico costeggiamo il lungolago fino a Varenna; li saliamo verso Perledo / Esino Lario e poco dopo troviamo il bivio per il Castello di Vezio che ci porta al Crot del Pepot per la classica "abbuffata" a base di costine, salemelle, polenta e formaggio.





E' ormai pomeriggio inoltrato e dopo esserci faticosamente alzati ci rivestiamo e prendiamo le nostre moto per un inedito dei nostri giri: la traversata lacustre in battello.
All'imbarcadero di Varenna saliamo sul traghetto che ci porterà a Bellagio per intraprendere la strada del ritorno attraverso la Vallassina.





Sbarcati, risaliamo la Vallassina fino a valicare il celeberrimo Colle del Ghisallo, quindi, poco prima di Asso, salutiamo i nostri amici lecchesi che voltano verso Valbrona ed il lago di Lecco; noi "milanesi" proseguiamo costeggiando il lago di Segrino quindi ad Erba prendiamo la statale che a Giussano diventa superstrada per rientrare alla base.


- Tragitto: Km. 272
- Valichi:  Colle di Balisio             mt.      728 (LC)         GPS
                 Culmine San Pietro     mt.   1.258 (LC-BG)  GPS
                 Passo San Marco         mt.   1.992 (BG-SO) GPS
                 Colle del Ghisallo        mt.      754 (CO)        GPS
- Ristoro: Crott del Pepott - Loc. Campallo - Perledo (LC)   GPS
 

sabato 16 luglio 2011

9-16 luglio 2011 - Motovacanza in Alto Adige (Val Pusteria) - Km. totali 2.051

9 luglio

Si parte per le vacanze!
La destinazione è l'alta Val Pusteria con Monguelfo come base; otto giorni di gite confidando in un meteo benevolo.
Memori di una vacanza in zona terminata anticipatamente a causa delle cattive condizioni atmosferiche decidiamo di utilizzare entrambi i mezzi di trasporto a nostra disposizione: io in moto accompagnato da Pietro, Flavia con Morena in macchina; Morena e Pietro poi ritorneranno il giorno successivo entrambi in moto.
Il  primo tratto di trasferimento autostradale ci porta sulla A4 Milano-Venezia fino a Peschiera del Garda e da li fino ad Affi, dove lasciamo definitivamente autostrade, superstrade etc.
Risaliamo verso nord, sulle strade del Monte Baldo ed in località Spiazzi di Caprino Veronese,  poco prima di Ferrara Monte Baldo ci fermiamo per una pausa.


Riprendiamo la salita: la strada diventa sempre più stretta, passa in mezzo a fitte boscaglie e superata la Bocca di Navene, raggiungiamo il valico della Bocca del Creer o passo del Cavallino.




Scendiamo verso Brentonico quindi a Mori rimaniamo sulla sponda occidentale dell'Adige, attraversiamo Villa Lagarina prendendo per la salita del Monte Bondone; la strada verso la vetta è in ottime condizioni, molto guidabile. 
Poco dopo l'abitato di Castellano voltiamo a sinistra per arrivare al Passo Bordala; 


ritorniamo sui nostri passi, anzi ruote, per proseguire la salita al Bondone. Al valico di Vason ci fermiamo per un breve pranzo.


Rifocillati e riposati, ripartiamo per i restanti 220 chilometri... La discesa ci porta a Trento che attraversiamo per mezzo della tangenziale per dirigerci verso la parte orientale della città. Una vecchia  motrice della dismessa Ferrovia Mantova-Peschiera,  CP2 ex Ln 88.404 è monumentata in uno spiazzo antistante la sede di Trentino Trasporti.


A Civezzano imbocchiamo la provinciale 71 per dirigerci verso la Val di Fiemme. Giunti a Cavalese saliamo verso il Passo Lavazè non prima però di aver raggiunto il vicino Passo Pramadiccio.


Sul Lavazè facciamo una piccola variazione sul tragitto raggiungendo il vicino Passo Oclini con breve sosta.


Mancano ancora 125 chilometri alla meta pertanto rientriamo verso il Passo Lavazè  per raggiungere la Val d'Ega che ci porta in Valle Isarco poco dopo Bolzano; pochi chilometri ed a Chiusa abbandoniamo la statale del Brennero per salire al Passo delle Erbe.



Siamo quasi al termine del nostro trasferimento; l'ultimo passo è il Furcia che raggiungiamo attraversando gli abitati di Longega e San Vigilio di Marebbe.

   
Ormai pochi chilometri ci aspettano per arrivare alla meta. Arriviamo a Valdaora, dove soggiornano Morena e Pietro, all'ora di cena; io e Flavia li salutiamo e ci dirigiamo, lei in auto ed io in moto, verso il nostro hotel di Monguelfo.
Giro lungo, abbastanza provante ma gli otto valichi ed i paesaggi visti ne sono valsi la pena. Una dormita e domani via per un altro itinerario.

- Tragitto: Km. 497
- Valichi:  Bocca di Navene        mt.    1.425 (VR-TN)      GPS
                 Bocca del Creer          mt.    1.617 (TN)            GPS
                 Passo Bordala             mt.    1.250  (TN)           GPS
                 Monte Bondone        mt.    1.650  (TN)           GPS
                 Passo Pramadiccio    mt.    1.431  (TN)           GPS
                 Passo Lavazè              mt.    1.805   (TN)          GPS
                 Passo di Oclini           mt.    1.061   (TN - BZ)   GPS
                 Passo delle Erbe       mt.    1.987  (BZ)            GPS
                 Passo Furcia              mt.    1.789  (BZ)            GPS
- Ristoro: Bar Passeggiata - Località Spiazzi - Caprino Veronese (VR)   GPS
- Ristoro: Bar Prada Sport - Monte Bondone (TN)   GPS
- Cena: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS
- Pernottamento: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 

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10 luglio

Il primo giorno di vacanza in terra altoatesina lo dedichiamo ad una gite oltre confine. Saliamo fino al Großglockner il più alto ghiacciaio alpino, situato in Austria sopra Lienz.
Ci dirigiamo verso il confine passando per Dobbiaco e la sua Sella e,



poco dopo San Candido passiamo la dogana ed eccoci in Austria.




Arrivati a Lienz, attraversiamo il centro abitato ci portiamo sulla Glocknerstraße: alcuni tornanti e valicato l'Iselsbergpaß, entriamo in Carinzia. 


Il primo centro abitato che attraversiamo è Winklern con la sua caratteristica torre.


Risaliamo la valle: la strada abbastanza pianeggiante è molto bella, l'asfalto è perfetto, ogni tanto panorami e scorci caratteristici.


Nei pressi di Heiligenblut la strada comincia a salire in modo più deciso e l'ambiente circostante diventa più "montanaro" fino a che incontriamo il casello per il pagamento del pedaggio (19 €uro).





Saliamo ulteriormente fino al bivio tra la Großglockner Hochalpenstraße e la Untertauern che porta a Zell Am See; la strada si fa sempre più panoramica...






Ancora qualche foto prima dell'arrivo in vetta..




Ormai il traguardo del Großglockner è in vista ed in breve arriviamo al parcheggio a ridosso del ghiacciaio Pasterze.





Un panorama unico! Ci godiamo un attimo le bellezze naturali e poi riprendiamo la via del ritorno fermandoci alla fine della discesa, precisamente ad Heiligenblut, per pranzare in un tipico chiosco.







Dopo esserci ben rifocillati, riprendiamo la strada verso Lienz e proseguiamo in direzione nord; poco dopo ci immettiamo in Val Defereggen che ci riporta in Italia attraverso il Passo Stalle, particolare per la sua discesa a senso unico alternato verso la valle di Anterselva.




Abbiamo ancora tempo e voglia di farci un giro al lago di Braies, già da noi visitato (completamente ghiacciato) l'ultimo febbraio.


Rientriamo in hotel, con ancora negli occhi lo spettacolo che la natura ci ha offerto.
La giornata termina con un concerto tirolese nella piazza di fronte all'hotel.


 
- Tragitto: Km. 273
- Valichi:  Sella di Dobbiaco   mt.   1.219 (BZ)        GPS
                 Iselsbergpaß           mt.   1.204 (A)          GPS
                Großglockner          mt.   2.369 (A)          GPS   (Strada a pedaggio)
                Passo Stalle            
mt.   2.052 (A - BZ)   GPS
- Ristoro: Engel's Glockner-Treff - Heiligenblut (A)  GPS
- Cena: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS
- Pernottamento: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 

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11 luglio

E' il giorno del "tappone dolomitico" per dirlo alla maniera ciclistica.


Ci dirigiamo verso Cortina passando per Dobbiaco e imboccando la Val di Landro.
Il primo valico è il Passo Cimabanche:




raggiungiamo Cortina e dopo averla attraversata ci inerpichiamo per il Passo Falzarego.






Poco sopra arriviamo al Passo Valparola con il suo Forte Tre Sassi:




si scende verso la Val Badia per risalire fino al Passo Gardena.






Ritorniamo sui nostri "passi" per dirigerci verso il secondo dei quattro valichi che forma il Sellaronda: il Campolongo, sul quale ci fermiamo a pranzare. A fine pranzo ripartiamo verso Arabba.





Giunti ad Arabba riprendiamo a salire per il terzo passo del Sellaronda, il Passo Pordoi con i suoi numerosi tornanti.






Fotografate le bellezze che ci circondano si riparte per ridiscendere verso la Val di Fassa.
Poco prima di Canazei deviamo per raggiungere l'ultimo dei quattro passi: il Sella.






Ritorniamo nuovamente verso Canazei ed al bivio con la strada della Val di Fassa, ci portiamo verso il Passo Fedaia, all'ombra della Marmolada.






Proseguiamo ed affrontiamo il lungo e ripido rettilineo di Malga Ciapela ed a Caprile risaliamo verso il penultimo passo della giornata che si rivelerà poi come uno dei più affascinanti sia come paesaggio che come percorso stradale: il Passo Giau.




Affascinati dalla natura del luogo, riprendiamo la marcia verso Cortina che raggiungiamo dopo una impegnativa discesa; ormai siamo sulla strada del ritorno e ci manca l'ultimo valico; questa volta costeggiamo il Monte Civetta attraverso il Passo Tre Croci.

 


Arriviamo sulle rive del lago di Misurina con alle spalle le maestose Tre Cime di Lavaredo,



Rientriamo al nostro hotel di Monguelfo, estasiati ancora dallo spettacolo che la natura ci ha offerto.
 

- Tragitto: Km. 252
- Valichi:  Passo Cimabanche       mt. 1.529 (BZ - BL) GPS
                 Passo di Falzarego        mt. 2.117 (BL)         GPS
                 Passo Valparola            mt. 2.192 (BL - BZ)  GPS
                 Passo Gardena             mt. 2.121 (BZ)          GPS
                 Passo Campolongo     mt. 1.875 (BZ - BL)   GPS
                 Passo Pordoi                mt. 2.239 (BL - TN)   GPS
                 Passo Sella                   mt. 2.240 (BZ - TN)   GPS
                 Passo Fedaia                mt. 2.057 (TN - BL)   GPS
                 Passo Giau                   mt. 2.236 (BL)            GPS
                 Passo Tre Croci            mt. 1.809 (BL)            GPS
- Ristoro: Hotel Monte Cherz - Arabba (BL)  GPS
- Cena: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 
- Pernottamento: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 

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12 luglio

Il quarto giorno è dedicato ai ricordi: la salita alla diga del Vajont che visitai quando ero molto piccolo e Maniago, dove trascorsi gli 11 mesi del servizio militare nel lontano 1982.
Ripercorriamo parte della strada fatta il giorno prima: Passo Cimabanche, Cortina e Passo Giau;






Al bivio di Selva di Cadore prendiamo per Pecol e la valle di Zoldo.
Poco prima di entrare nella valle, valichiamo il Passo Staulanza.




Ridiscendiamo la valle, ci fermiamo per un caffè a Forno di Zoldo ed infine arriviamo a Longarone, nella valle del Piave, con sullo sfondo la tristemente nota diga del Vajont.


Saliamo fino a fianco della diga e ci fermiamo a guardare ed a constatare dell'immensa tragedia che ci fu nel '63; in alcuni tratti la montagna che si è formata all'interno supera il livello stradale.






Riprendiamo la marcia e dopo l'abitato di Erto superiamo il Passo S. Osvaldo.



Superato il comune di Cimolais, si apre la vallata del Cellina con le limpide acque del lago di Barcis;





passata la nuova galleria scendiamo nella spianata verso Montereale Valcellina e Maniago,  la meta prevista.
Non è cambiato molto da quando nel lontano 1982 adempii ai miei obblighi di leva; il paesaggio abbastanza piatto, poca gente in giro per il paese, molto caldo...
Un giro per il paese, qualche foto ed il pranzo presso una trattoria tipica "genovese".



Terminato il pranzo, ripercorriamo a ritroso il tratto di strada fino a Longarone ripassando nuovamente per la diga del Vajont.




Arrivati a Longarone, proseguiamo per la valle del Piave verso nord.
Al bivio di Pieve di Cadore rientriamo verso Cortina e poco dopo l'abitato di Venas scorgiamo la deviazione che ci porterà sul passo di Cibiana.


Ritorniamo indietro e proseguiamo per Cortina,



e attraverso il Passo Tre Croci rientriamo in Val Pusteria.
Giornata particolare, vissuta tra emozioni e splendidi panorami.

- Tragitto: Km. 333
- Valichi:  Passo Cimabanche      mt. 1.529 (BZ - BL)   GPS
               Passo Giau                      mt. 2.236 (BL)          GPS
               Passo Staulanza             mt. 1.773 (BL)          GPS
               Passo S. Osvaldo            mt.    827 (PN)         GPS
               Passo Cibiana                 mt. 1.530 (BL)          GPS
               Passo Tre Croci              mt. 1.809 (BL)          GPS   
- Ristoro: U Recantu De Zena - Maniago (PN)  GPS
- Cena: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS
- Pernottamento: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 

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13 luglio

Giornata meno impegnativa rispetto ai giorni precedenti.
La mattina, su consiglio delle titolari dell'hotel, ci rechiamo a Prato Piazza, una specie di altipiano, con accesso a pagamento, che però si rivela molto più godibile per il trekking rispetto alla moto.






Il programma prevede la salita fino alle pendici delle Tre Cime di Lavaredo.
Poco prima del lago di Misurina prendiamo la deviazione per le cime; paghiamo il pedaggio,


e risaliamo per i rimanenti cinque chilometri del Rifugio Auronzo, ai piedi delle Tre Cime.



Arrivati in cima alla salita, lo spettacolo e la maestosità delle Tre Cime di Lavaredo ci lasciano a bocca aperta.



Riscendiamo verso l'hotel che raggiungiamo in breve. 
Al pomeriggio, anche per il tempo non promettente, propendiamo per un giro a San Candido in auto.

- Tragitto: Km. 106
- Valichi: Tre Cime di Lavaredo    mt. 2.333 (BL - BZ)   GPS   (Strada a pedaggio)
- Cena: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 
- Pernottamento: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 

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15 luglio

Siamo all'ultimo giorno: la sera del giorno 13 siamo dovuti tornare precipitosamente a Milano in macchina, dovendo affrontare un nubifragio con grandine fino a Bolzano, a causa di un problema di salute sorto a mio padre, poi fortunatamente rivelatosi non grave.
Finita "l'emergenza" il giorno 14, siamo rientrati per proseguire la vacanza.
Ultima gita insieme prima del ritorno da separati (lei in macchina, io in moto): ci spostiamo nella zona del Cadore.
Da San Candido, valichiamo il Passo Monte Croce di Comelico che ci porta in Veneto,


e ci portiamo abbastanza rapidamente nella zona della Val Comelico.



Arrivati a Santo Stefano di Cadore, attraversiamo il Piave,


e voltiamo in direzione di Auronzo che raggiungiamo dopo una discretamente lunga galleria. Ci fermiamo nei pressi del lago; il panorama che ci circonda è davvero splendido.




Un breve giro della cittadina, per l'occasione bardata di bianco-azzurro per sottolineare il ritiro estivo della squadra della Lazio, e si ritorna attraverso il Passo S.Antonio verso Padola.



A Padola si rientra nella Statale 52 che ci riporta valicare il Monte Croce di Comelico,


Arrivati a San Candido, voltiamo verso il confine austriaco per un pieno più economico e per immortalare l'ennesimo passo valicato: Il passo Drava.




Rientriamo alla base per rilassarci un po' nella SPA dell'hotel e poi l'ultima cena; domani si partirà e sarà una lunga giornata!


- Tragitto: Km. 131
- Valichi:  Passo Monte Croce di Comelico     mt. 1.636 (BZ - BL)   GPS
                 Passo S. Antonio                                mt. 1.489 (BL)          GPS
                 Passo Drava                                        mt. 1.188 (BZ - A)    GPS
- Ristoro: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS
- Cena: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 
- Pernottamento: Hotel Weisses Lamm - Monguelfo (BZ)  GPS 

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16 luglio

Si riparte! Purtroppo è tempo di ritornare.
Di buon mattino saluto Flo, le auguro un buon rientro in macchina e preparata la moto si parte.
Ho previsto un giro un po' allargato per evitare il più possibile tratti autostradali.
Prendo la statale della Val Pusteria per Bressanone, mi fermo giusto un attimo a Rio Pusteria per scattare alcune foto al Castello di Dogana,


e poco dopo, nei pressi di Bressanone, prendo la direzione di Vipiteno per risalire fino al panoramico Passo Pennes.



Ridiscendo nuovamente a Vipiteno per superare il Passo di Monte Giovo che mi porterà verso Merano. La salita è molto guidabile e la vista, come per il Pennes, si perde tra le montagne.



Percorrendo i ripidi tornanti che mi portano in Val Passiria, a San Leonardo vedo il cartello per il Passo del Rombo: 29 km; la voglia mi fa pensare di mettere la freccia e salire ma la razionalità mi fa cambiare idea, i chilometri sono già tanti, quindi mi dirigo verso Merano.
Attraverso il traffico meranese e seguo le indicazioni per Lana ed il Passo Palade dove, incontro incredibilmente due moto gemelle della mia.


Si scende verso la Val di Sole, dove nel frattempo a Malè, un violento scroscio di pioggia mi costringe ad una sosta forzata sotto la tettoia di una stazione di servizio, in compagnia di alcuni membri di un Vespa Club; riparto con l'anti-pioggia ed a Dimaro salgo per Folgarida, il Passo Campo Carlo Magno e Madonna di Campiglio.


Riparto immediatamente perchè la pioggia non ha cessato totalmente di cadere.
Attraverso il tunnel Madonna di Campiglio, entro in Val Rendena trovando Pinzolo colorata (ahimè) di nerazzurro ed al termine della valle arrivo a Tione di Trento dove mi fermo brevemente per un attimo di riposo e ristoro presso un supermercato.
Ormai il sole lo fa da padrone, mi fermo alla Sella di Bondo per la foto di rito,


quindi proseguo, costeggiando il lago di Idro, Vestone, Sabbio Chiese e Odolo dove scendo per il bellissimo tracciato delle Coste di Sant'Eusebio; ormai sono quasi in pianura ed il caldo si fa sentire. Poco dopo Nave eccomi alla periferia di Brescia da dove entro in autostrada per l'ultimo tratto, estremamente noioso, che mi porta stancamente fino a Milano dove riabbraccio Flo che nel frattempo è arrivata. Anche l'ultimo giro fortunatamente è andato bene, posti splendidi (specie in Trentino ed in Alto Adige), tempo non eccellente ma tutto sommato è stato ok!

- Tragitto: Km. 459
- Valichi:  Passo Pennes                            mt. 2.211 (BZ)   GPS
                 Passo Monte Giovo                  mt. 2.049 (BZ)   GPS
                 Passo Palade                             mt. 1.518 (BZ)   GPS
                 Passo Campo Carlo Magno    mt. 1.682 (TN)   GPS
                 Sella di Bondo                          mt.    819 (TN)   GPS  
                 Colle S. Eusebio                       mt.    574 (BS)    GPS   

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Splendida vacanza, posti incantevoli, supportati dalle benevolenza del tempo!